Costanza e motivazione...
Mi ero data, ciclisticamente parlando, uno splendido e audace (almeno per me) obiettivo: entrare nella Nazionale Italiana Randonneurs. Che in concreto significa conseguire in un anno i 4 brevetti da 200, 300, 400 e 600 km. Pedalare tanto, allenare la resistenza, lo stare in sella, acquisire più forza nelle gambe....tutte cose indispensabili se si vuole raggiungere quel traguardo. Non avevo fatto i conti con la mia vita reale: gli orari di lavoro, le responsabilità di genitore, la gestione del mio piccolo mondo, che poggia solo sulle mie forze, il poco tempo e le poche energie che rimangono per dedicarsi a tutto il resto, per pedalare con costanza.
Oggi, a circa un mese e mezzo dalle prime randonnée previste nella mia regione, non sono più convinta di essere in grado di perseguire quell'obiettivo. Per quanto io mi sforzi, pedalo poco e non percorro 100 km da parecchio tempo. E poiché so che la testa ha un peso considerevole in tutto questo, continuo a ripetermi che devo di nuovo valicare quel punto, perché solo il superamento di un limite, ci dà la forza di credere che possiamo andare ancora oltre. E poi nasce dentro di me una domanda: se dovrò rinunciare a questo obiettivo...quale potrebbe essere la nuova meta verso cui tendere? Pedalare per il solo piacere di farlo non è abbastanza per me. Ho bisogno di qualcosa di più....
Commenti
Posta un commento