Il mio primo vero viaggio in bici, fra Toscana e Campania.

 


Una vera vacanza in bici era qualcosa che desideravo moltissimo fare, e la meta che mi appariva ideale per inaugurare quella che, spero, sarà una serie di cicloviaggi, è  stata la Toscana. Con la mia amica Pia abbiamo studiato un pò i percorsi e selezionato una zona specifica, non avendo molti giorni a disposizione.  Sono infatti davvero tante le cose da vedere in questa splendida regione ed abbiamo ritenuto fosse meglio dedicare il giusto tempo ad una parte specifica,  per visitarla al meglio. Così la nostra scelta è caduta sulla splendida Val d'Orcia e la meravigliosa Siena. Credo sia giusto fare una premessa: ci sono molti modi per viaggiare in bici, dal bikepacking improntato all'essenziale, all'uso delle borse, alla scelta dell'autonomia assoluta con tenda e materassino, all'idea di spostarsi esclusivamente con la bici, senza nessun altro mezzo. Come prima esperienza abbiamo preferito scegliere un approccio soft: bici attrezzata con borse posteriori, uso del treno per gli spostamenti più lunghi, soggiorno in b&b e sosta di due giorni a Siena, per godere appieno della città.  In questo modo ha avuto tutto il sapore di una vacanza relax, in cui le pedalate si sono alternate a lunghe camminate esplorative. Anche così posso dire che questo cicloviaggio ci ha insegnato molto, al di là della gioia e del piacere di esplorare un territorio nuovo su due ruote. Le cose e le impressioni da raccontare sarebbero davvero tante. Tenterò una prima sintesi di alcuni punti che potrebbero essere utili per chi si approccia per la prima volta al cicloturismo, per poi entrare nel merito della bellezza dei luoghi che abbiamo visitato.

Borse e portapacchi o bikepacking? Questo è il dilemma!
Si tratta ovviamente di una scelta precisa, e non esiste una risposta che sia giusta in modo assoluto, dipende da cosa si vuole fare e da come si vuol farlo. Viaggiare in bikepacking comporta la necessità (che con l'esperienza diviene anche abilità) di selezionare e ridurre all'indispensabile ciò che possiamo portare con noi in bici. Dimenticatevi tanti cambi e fronzoli vari, organizzatevi con due cambi completi e caso mai una terza maglia, mettendo in conto di lavare a fine giornata quello che avete indossato. Scegliete scarpe con attacco SPD, da cicloturismo, che siano molto comode e quasi paragonabili ad uno scarponcino sportivo, con le quali potrete camminare comodamente ed in sicurezza anche una volta scesi dalla bici. Questo modo di viaggiare vi consentirà di essere leggeri, potendo affrontare anche salite impegnative, scale e qualsiasi ostacolo senza troppi problemi, pedalando insomma in modo molto agile. Se invece avete desiderio/necessità di portarvi dietro qualcosa in più, di avere più cambi e magari anche qualche abito "civile" o una scarpa di ricambio, o magari la possibilità di riportare a casa qualche piccolo souvenir, allora il portapacchi e le borse sono la scelta migliore. In questa occasione sia io che la mia amica abbiamo optato per questa possibilità, perché sapevamo che ci sarebbero state anche giornate che avremmo trascorso non in bici, girando ad esempio per Siena ed i suoi monumenti, cenando in posti carini la sera, insomma, facendo turismo tradizionale, con le bici che restavano a riposare nel B&B. Le borse posteriori ovviamente condizionano la pedalata, sono un peso considerevole da trasportare (nel mio caso circa 8 kg in più!), che non si avverte tanto in pianura quanto nelle salite, di cui la Toscana è piena, e soprattutto, non ci crederete, da un pò di noia se dovete prendere il treno! Perché spesso, nelle piccole stazioni, il passaggio da un binario all'altro avviene attraverso scale e sottopassi, e siamo state costrette a sganciare le borse e scenderle separatamente dalla bici, perché l'eccessivo peso rendeva tutto destabilizzante e complicato. Nulla che non si possa superare, ma un pò fastidioso alla lunga.



Tracce create sul ciclocomputer o Google Maps?
 
Un'altra cosa che abbiamo imparato è: MAI FIDARSI DI GOOGLE MAPS!!!! Non mi è ancora chiaro se abbiamo fatto anche noi qualche errore nella ricerca del percorso, sta di fatto che lo spostamento da Montepulciano a Siena è andato benissimo per i primi 30 km circa, che ci hanno consentito di immergerci nel tipico panorama toscano, fra colline, sali scendi infiniti, campi di girasoli, cipressi e casolari, piccoli agglomerati residenziali silenziosi in una non troppo calda giornata di Luglio. Poi le indicazioni del navigatore ci hanno condotte, nell'ordine, in una strada privata che alla fine non dava accesso a nulla, poi verso una serie di piccole frazioni, fino a quando abbiamo incontrato un'anima pia in quel di Castelnuovo Berardenga, che ci ha dato indicazioni puntuali per non finire nella strada statale a scorrimento veloce, dove ci indirizzava puntualmente il navigatore (ma anche i cartelli stradali!) e procedere lungo la molto più sicura e poco trafficata SP438, che ci ha condotte fino a Siena. Creare un percorso attraverso Strava o Garmin è di certo il modo più sicuro per procedere, ma richiede qualche conoscenza che non ho ancora del tutto acquisito. In ogni caso, anche questo fa parte del viaggio e nulla ha tolto al divertimento ed al piacere di esplorare che abbiamo provato. Inoltre, ci ha consentito di fare una piacevole constatazione: chiedere informazioni alle persone del luogo continua ad essere una grande risorsa, con bei risvolti umani, perché possiamo anche scambiare quattro chiacchiere ed impressioni su ciò che stiamo vedendo e ricevere qualche informazione utile e affidabile.

Treno e bici: un connubio perfetto (o quasi).
 In questa nostra ciclovacanza  gli spostamenti più lunghi sono stati fatti in treno, da Napoli  a Montepulciano e poi da Siena a Salerno, per l'ultima parte della nostra vacanza in Campania, fra costiera amalfitana e Cilento. In entrambi i casi le nostre bici hanno viaggiato nei posti a loro riservati, la maggior parte dei treni sono infatti ormai organizzati per il trasporto bici in una carrozza specifica. Come ho già accennato, la parte problematica è lo spostamento all'interno della stazione ferroviaria, ove non esistano ascensori per passare da un livello all'altro in base ai binari. Abbiamo anche riscontrato una differenza di politiche regionali: in Sicilia non avevo mai pagato un apposito biglietto per la bici, in quanto il trasporto è gratuito; non così in Campania e in Toscana: sincerarsi quindi preventivamente dei costi, meglio se direttamente in stazione, perché l'app Trenitalia non sempre consente di effettuare anche l'acquisto del supplemento per il trasporto bici. Insomma....si può ancora migliorare!

E poi....Siena, Pienza, San Quirico d'Orcia, Montepluciano, Bagni Vignoni, Vietri sul Mare e il Cilento: i vari tesori sparsi per l'Italia.
Se ce ne fosse di bisogno, ancora una volta questa breve vacanza ha confermato la mia idea di quanto il nostro territorio offra di bello da visitare, e di come poterlo fare in bici sia un valore aggiunto. L'immersione nella Val d'Orcia ci ha regalato panorami naturali tipici, con le sue colline, i girasoli, i vigneti, i cipressi e i casolari, e soprattutto i borghi caratteristici in cui sembra il tempo si sia in parte fermato. Tutti sono chiusi al traffico veicolare e quindi accedere con la bici è davvero l'ideale, per perdersi nelle stradine e nei vicoli stretti, sempre abbastanza frequentati da turisti italiani e stranieri. Vorrei poter allegare a questo post tutte le foto che ho fatto, e ovviamente non posso, ma di certo quelle che inserirò potranno dare solo una vaga idea della bellezza di questi luoghi. E una nota a parte va fatta sulla cucina toscana, con i suoi noti salumi, il formaggio di Pienza, i pici al ragù, i dolci tipici, ed ovviamente i suoi vini.... insomma, un ulteriore aspetto che dà valore ad un soggiorno in Toscana. Gli ultimi giorni ci hanno invece riavvicinato a panorami più simili a quelli a cui, da siciliane, siamo abituate. Ma la vista della costa del Cilento è stata comunque spettacolare: a differenza della più gettonata costiera amalfitana, questa parte di costa è più selvaggia, meno turisticizzata, quindi più tranquilla, soprattutto da pedalare. Ci siamo concesse, in compagnia delle nostre amiche campane, persino un tuffo a Punta Licosa, ed un tramonto sui templi di Paestum a fine giornata. Siamo tornate a casa con gli occhi pieni di tanta bellezza, soddisfatte di questa nostra prima esperienza, in cui alla fine tutto è andato bene, con il desiderio di cimentarci di nuovo e presto con un'altra vacanza in bici.


























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